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Ctrl+f: riflessioni su un santuario


Roberta Soru - 23 Ottobre 2019 - 0 commenti


Da quando abbiamo deciso di aprire ctrl+f, il nostro intento è sempre stato condividere notizie, curiosità e interessi, tramite social e tramite il blog. Non abbiamo mai usato i nostri canali con scopo promozionale o auto celebrativo. Volevamo un salotto, non una vetrina.

La filosofia di ctrl+f

La nostra filosofia è sempre stata improntata sulla collaborazione, sul creare rete e comunità, mai competizione. In ambito lavorativo ciò che ci contraddistingue è non allinearci mai alle linee guida di massa. Rompiamo li schemi e osiamo in ottica “di nuovo”. Il più delle volte ci riusciamo, in alcuni casi, invece, dobbiamo adeguarci alle specifiche richieste del cliente, mettendo da parte “troppa innovazione”.

Non essendoci mai mostrate in modo competitivo, siamo pubblicitarie, preferiamo mostrare gli altri, non ci eravamo mai scontrate contro l’accanimento haters o saccente. È stato devastante, sorprendente, spiacevole venire a contatto con questo oscuro lato, che abbiamo sempre cercato di tenere alla larga il più possibile dalla nostra amatissima famiglia ctrl+f.

La scienza conferma: chi corregge sempre gli errori è una persona sgradevole

Qualche anno fa è stato compiuto uno studio che evidenziava quanto la personalità e la tolleranza dei soggetti portati a indicare e correggere gli errori altrui fosse indice di una mentalità chiusa e di personalità introversa (non lo affermo io, lo afferma Julie Boland della University of Michigan). Un vade retro per noi creativi.

La ricerca sottoponeva 83 individui alla lettura di alcune email in risposta a un annuncio di ricerca coinquilini. In diverse mail non erano stati inseriti errori, in altre, invece, erano stati volutamente introdotti errori e refusi. Ai partecipanti è stato chiesto di valutare i possibili coinquilini, dando un giudizio sul “grado” di intelligenza ed estroversione percepiti. Il passo successivo fu far compilare un questionario, il cosiddetto “Big Five”, nel quale i partecipanti dovevano valutare se stessi in merito ad apertura mentale, affabilità, estroversione, neuroticismo (tendenza alle emozioni negative) e meticolosità, oltre a indicare età, formazione e atteggiamento nei confronti della lingua.

In generale, tutti i soggetti coinvolti hanno dato un giudizio “negativo” ai candidati (fittizi) che avevano commesso degli errori di scrittura, tuttavia i partecipanti, caratterizzati da uno specifico profilo della personalità, hanno dato un giudizio nettamente più aspro. Tra loro i mentalmente rigidi si sono rivelati più sensibili ai refusi e gli introversi sono apparsi, invece, tollerare pochissimo gli errori.

“Le persone meno flessibili non amano le deviazioni dalle convenzioni e, per questo, si sono dimostrate le meno tolleranti”, ha commentato Boland.

Questo studio è tutto ciò che qui dentro rifiutiamo: tolleranza limitata, chiusura mentale, mancanza di flessibilità. Per noi creativi essere costantemente bombardati dall’atteggiamento negativo è insopportabile, ci spegne idee e cervello.

Positività è la base di un brainstorming

Per chi di voi stesse leggendo questo articolo e non abbia mai partecipato a un brainstorming, dovrebbe sapere che una delle regole fondamentali per parteciparvi è mai dire “no”, mai affermare il negativo, mai contraddire l’altro. Meglio invece introdurre il proprio pensiero positivamente, come un plus al pensiero dell’altro e non come una correzione o contraddizione all’idea espressa. Anche in caso di errori ci sono modi e modi per segnalarli. Una e al posto della o, una lettera minuscola dopo un punto, una lettera mancante sono evidenti refusi: correttore automatico e/o fretta nella digitalizzazione su tastiera. Bisognerebbe sempre rileggere minimo tre volte, ma quanti di noi non hanno mai digitato un refuso? Capita a tutti, anche ai più bravi e attenti, #sapevatelo!

Ora, in conclusione, le correzioni e i suggerimenti che ci permettono di migliorare sono fondamentali, richiesti e super ben accetti, ma l’accanimento, la sottolineatura e cerchiatura in rosso, vi prego no! Ctrl+f è un santuario, lo sarà sempre, è una community, una rete di incontri e collaborazioni, se questa non è la vostra filosofia, lasciate questo luogo ad altri.

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