Che l’aspetto visivo della comunicazione stia rimpiazzando quello testuale, ormai è cosa nota. Anche Twitter da anni si è adeguato a questo aspetto e le immagini e i video hanno acquisito un ruolo chiave. La crescita esponenziale di social come Pinterest, Instagram e Snapchat, ne sono la dimostrazione, dato che questi social hanno fatto della condivisione di immagini il proprio business.
In un mondo in cui la comunicazione è sempre più veloce e frammentaria, le immagini e i video risultano essere mezzi molto potenti di diffusione dei messaggi; in grado di raccontare storie più velocemente, creando legami forti ed emozionali con gli utenti. I brand non hanno potuto fare a meno che adeguasi e da qualche anno a questa parte stanno ricorrendo sempre di più a strategie di Visual Storytelling.
Per Visual Storytelling si intende l’arte di creare storie per il proprio pubblico attraverso l’uso di contenuti visivi come immagini, fotografie, infografiche, illustrazioni, slide e video.
I vantaggi dati dall’uso di contenuti visivi sono rappresentati da un’indagine condotta da Mdg Advertising, dalla quale risulta che più del 94% degli utenti sono attratti da contenuti aventi immagini rispetto a quelli in cui non sono presenti, mentre il 64% dei consumatori pensa che immagini dettagliate e nitide siano più utili rispetto a descrizioni testuali o recensioni su un prodotto.
Creare una strategia vincente di Visual Storytelling non è semplice, necessita infatti di una studio ponderato, che provochi un alto livello di engagement e conversioni e mostri agli utenti i propri valori e rappresenti il brand. In questo articolo vi proponiamo cinque linee guide per svilupparne una vincente.
Ovviamente è sottinteso che i contenuti visivi, oltre all’aspetto strategico, devono essere curati anche graficamente. In linea con la propria immagine coordinata e professionalmente validi.
Di lei si sa poco, non sappiamo quale sia il suo vero volto. Perennemente dietro un monitor o china su uno smartphone è un essere mitologico multitasking, che 100 ne pensa 1000 ne fa. Nasce come grafica, si riscopre illustratrice, finché non si imbatte nel fantastico mondo del web e dell’html, dove si specializza. Una Kalì in formato mignón pronta a trasformare tutto ciò che la circonda in tag e pixel.